Percorso terapeutico: la storia di Gigia

Il percorso terapeutico di un animale è costellato di momenti emozionanti e costruttivi.
Nello specifico ti presento Gigia, una graziosa gattina di 12 anni con una storia davvero unica. Gigia è nata con un’anomalia congenita prosencefalica, il che significa che un emisfero del suo cervello non si è sviluppato completamente. Inoltre, ha ricevuto una diagnosi di epilessia, rendendo la vita sua e della sua famiglia una continua sfida.

Ho conosciuto Gigia nell’agosto 2024. La sua familiare mi ha contattato perché Gigia si leccava eccessivamente, fino a perdere il pelo, e mostrava segni di agitazione. La sua umana stava cercando una terapia integrata per aiutarla a trovare sollievo e migliorare la sua qualità di vita.

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Nutraceutici e terapie: l’inizio del percorso terapeutico

Ho iniziato a somministrare diversi nutraceutici, insieme a una terapia cannabinoide e alla floriterapia. Ho anche introdotto le sedute di agopuntura. Inizialmente, ho programmato le sedute su base settimanale, ma con il passare del tempo sono riuscita ad allungare l’intervallo fino a una seduta ogni 4-5 settimane, monitorando i suoi progressi.

Gigia è stata un’ottima paziente: responsiva e molto tranquilla durante le sedute di agopuntura, come dimostrano le immagini che ho scattato. Sin dalle prime applicazioni, ho notato un miglioramento significativo nel suo prurito, e il suo pelo ha iniziato a ricrescere. Inoltre, il suo comportamento è cambiato: è molto più serena e calma, finalmente felice e a suo agio.

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Come la terapia sta aiutando Gigia

Attualmente, Gigia prosegue il trattamento con le terapie cannabinoidi e i farmaci prescritti per gestire l’epilessia. Le sedute di agopuntura rimangono una parte fondamentale del mio approccio, poiché ci aiutano a mantenere i risultati ottenuti e a ridurre la frequenza degli episodi epilettici.

La storia di Gigia è una testimonianza del potere della cura e di un approccio terapeutico integrato. Sono grata di aver potuto lavorare con lei e la sua famiglia per aiutarla a vivere meglio. Se desiderate saperne di più su come posso aiutare il vostro animale domestico, non esitate a contattarmi!

IL DOLORE NEL GATTO: CAMPANELLI D’ALLARME

Il gatto per sua natura nasconde molto bene il dolore, perciò risulta difficile capire quando prova dolore o sta male.

Inoltre ogni micio esprime il dolore in maniera personale e a volte contraddittoria.

È importante imparare ad osservare il suo comportamento, le modificazioni di postura, andatura, movimento.

Oltre alla presenza di vocalizzazioni e alterazioni delle sue abitudini, come la pulizia, il mangiare e l’eliminazione.

 

Manifestazioni di dolore nel gatto

Dopo un trauma o un intervento chirurgico, può non manifestare comportamenti evidenti, ma cercare semplicemente un posto tranquillo dove rifugiarsi e restare rannicchiato per diverso tempo.

Al contrario può manifestare aggressività quando ci avviciniamo o lo tocchiamo.

Alcuni gatti, in presenza di dolore fisico, aumentano le vocalizzazioni come miagolii, soffi e in alcuni casi anche le fusa.

In altri casi, invece, i gatti portano il comportamento somestesico (pulizia), all’esasperazione, e in alcuni casi, fino all’autolesionismo.

Sembra che il leccarsi, produca endorfine, e quindi contribuisca in maniera indiretta a procurare un senso di sollievo e autogratificazione.

I primi segni di dolore articolare o muscolare coincidono con una minore pulizia e un minore comportamento esploratorio.

Nel primo caso osserverete il pelo arruffato e a volte anche sporco, nel secondo, il gatto non salta più sui mobili o da un ripiano
all’altro.

Quando il dolore è medio-forte, si osservano alterazioni dell’andatura o l’assunzione di strane posizioni quando si corica.

Il gatto può manifestare cifosi, decubito eternale con gli arti estesi e mostrare una ‘camminata rigida’.

Quando è in decubito, sembra non trovare mai la posizione giusta.

 

Coda, espressione facciale, comportamento

La coda è un buon campanello d’allarme, in presenza di disagio è sempre in movimento.

Anche l’espressione facciale si modifica: le pupille sono dilatate, gli occhi socchiusi, le orecchie basse.

Se il dolore è localizzato, il gatto tenderà a leccare e mordicchiare quella parte.

Altro comportamento importante da non sottovalutare, è la presenza di comportamento eliminatorio inappropriato: il gatto non usa correttamente la lettiera.

Potrebbe dipendere da un dolore durante la minzione o la defecazione, o da un disagio diffuso.

Attenzione anche se il gatto, diversamente dal solito, mangia meno o manifesta ‘appetito capriccioso’.

Resta inteso che tutte queste modificazioni comportamentali, non vanno mai prese in considerazione da sole, ma devono essere correlate all’ambiente di vita dell’animale e alla sua anamnesi.

Uno strumento importante, per valutare e monitorare oggettivamente il livello di dolore e la qualità di vita del tuo gatto, può essere la compilazione settimanale di una scheda particolare, definita brevemente ‘scala del dolore’ o ‘questionario sulla
qualità di vita’.

Sono disponibili diverse tipologie di questo strumento, il medico veterinario algologo, saprà consigliare quella più giusta per il tuo gatto.

In caso di dubbio, rivolgiti al tuo medico veterinario curante e spiegagli nel dettaglio quali sono i particolari cambiamenti che hai osservato.

Per il tuo gatto, sei lo strumento più prezioso per capire se c’è qualcosa che non va!

Bibliografia

Egger C.M., Love L., Doherty T., Pain Management in Veterinary Practice, Wiley
Blackwell
Della Rocca G., Bufalari A., Terapia del dolore negli animali da compagnia, Poletto
Editore
Colangeli R., Giussani S., medicina Comportamentale del cane e del gatto, Poletto
Editore
AA.VV., Medicina comportamentale del cane, del gatto e di nuovi animali da
compagnia, Poletto Editore
Dehasse J., Tutto sulla psicologia del gatto, Point Veterinaire

AGOPUNTURA E MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) include 5 tecniche terapeutiche: agopuntura, dieta, fitoterapia, Tui Na e Qi Gong.

A esclusione dell’ultimo (disciplina che prevede movimenti e respiro controllati) le altre quattro sono considerate terapie anche in medicina veterinaria.

Cos’è l’agopuntura nella Medicina Tradizionale Cinese

L’agopuntura è riconosciuta dalla OMS ed ha origini molto antiche.

Consiste nell’inserimento di piccoli aghi specifici in punti particolari del corpo.

Il principio curativo dell’agopuntura è quello di ripristinare il corretto fluire dell’energia vitale (Qi).

Il sistema della MTC si orienta sul concetto Yin e Yang e sui cinque elementi: Fuoco, Terra, metallo, Acqua, Legno.

A ogni elemento corrispondo organi Yin e Yang: per la Terra, Milza e Stomaco; per il legno, Fegato e Cistifellea, etc.

I punti sono disposti lungo i meridiani o canali, che corrispondono agli organi di riferimento, vengono scelti in base alla diagnosi e localizzati secondo precisi punti di repere (riferimento).

La MTC consente la prevenzione e la terapie di numerose patologie.

L’agopuntura ha effetti antidolorifici, antinfiammatori, tonificanti, sedativi.

Anche se gli agi sono ‘superficiali’ i loro effetti sono molto profondi e possono influenzare anche lo Shen, la mente.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese lo Shen risiede nel Cuore e così trattando ad esempio, il meridiano del Cuore, si possono aiutare i disagi come la paura.

La scienza moderna ha evidenziato che i punti si trovano in aree con un’alta densità di terminazioni nervose, piccole arteriole e vasi linfatici.

Molti studi hanno dimostrato che la stimolazione dei punti induce il rilascio di beta-endorfine, serotonina e diversi altri neurotrasmettitori.

Effetti dell’agopuntura

Secondo diversi studi scientifici l’agopuntura induce i seguenti effetti:

  • Diminuzione del dolore
  • Guarigione dei tessuti
  • Regolazione della motilità intestinale
  • Antinfiammatorio
  • Immunoregolatorio
  • Regolazione ormonale
  • Equilibrio della riproduzione
  • Antipiretico
  • Risoluzione problemi comportamentali

È possibile sottoporre a sedute di agopuntura cani, gatti, cavalli, animali non convenzionali e altri animali.

Molto dipende dal carattere e dall’attitudine dell’animale, ma anche dall’ambiente e dall’operatore.

Le sedute devono svolgersi in tranquillità e l’animale non può essere contenuto con la forza.

 

L’agopuntura è dolorosa?

L’agopuntura non è dolorosa perché si utilizzano aghi molto fini, dedicati. La maggior parte dei pazienti si rilassa durante le sedute.

Nel caso di animali particolarmente reattivi si può sostituire l’ago con la tecnica di moxabistustione o laseragopuntura.

La moxa è molto simile ad un sigaro, ed è costituita da foglie di artemisia essiccata e arrotolate.

Una volta accesa, scalda il punto e innesca la stessa reazione terapeutica dell’ago.

Per effetti più intensi e duraturi si può applicare acquapuntura,  ovvero l’inserimento di liquido negli agopunti.

Ogni trattamento dura dai 20 ai 45 minuti.

Le prime sessioni sono generalmente settimanali, poi il tempo tra una seduta e l’altra si allunga anche a 1 o 2 mesi.

Il numero dei trattamenti dipende dalla patologia e dalla risposta del paziente

A volte gli effetti dell’agopuntura si vedono immediatamente; generalmente possono essere necessarie dalle 3 alle 5 sedute soprattutto nelle patologie croniche.

L’agopuntura è una terapia non invasiva e potenzialmente senza reazioni avverse come può dare un farmaco.

Innesca tuttavia una reazione organica e perciò deve essere eseguita da un medico veterinario dopo accurata visita e diagnosi secondo la MTC.